lunedì 3 dicembre 2012

Il Concept artistico dietro “Cactus” dei MAI PERSONAL MOOD: artwork, fotografia, scultura.


Artwork

L’arte contemporanea, in tutte le sue forme e manifestazioni, ci appassiona da sempre. La pittura, la scultura e le arti grafiche costituiscono un bagaglio culturale imprescindibile ed un punto di riferimento fondamentale per chi come noi fa musica contemporanea, proiettata verso soluzioni quanto più innovative e nuove possibile.
Nel processo di realizzazione di Cactus pertanto,  il peso e l’importanza che abbiamo affidato all’elemento grafico è molto forte.
La copertina doveva per noi avere un ruolo rappresentativo ed esemplificativo del concetto alla base del disco che, ad un ascolto prolungato, sembra emergere dai testi quanto dagli elementi musicali e sonori . Concept  sintetizzabile  in queste parole:
Cactus è un simbolo. Cactus cresce in un ambiente ostile, arido, sopravvive in condizioni difficili ed è protetto dalle sue spine.
L'impulso da cui è nato "Cactus" è stato generato da questa metafora, una metafora che per noi si è iscritta nel percorso che ci ha portato alla realizzazione di questo disco. 
Il Cactus si erige in questo modo a totem solitario, è una fuga, un ritorno, una difesa, una provocazione.
Ma come realizzare questa idea? Il nostro obbiettivo era quello di concepire un’immagine che fosse sì di grande potenza comunicativa ma che allo stesso tempo, presentasse un carattere  di novità e di non- banalità. Solitamente abbiamo concepito” in casa” l’artwork dei nostri lavori. Questa volta, analizzando il tutto col senno di poi, forse ci mancavano gli elementi espressivi ( figurativi e puramente tecnici) per dare vita alla nostra idea.  Fortunato è stato l’incontro con Maura Esposito, aka Capitan Magenta, artista sarda formatasi a Brera.
Non si è trattato di un consueto  lavoro su commissione  bensì  di una vera e propria collaborazione in cui il libero scambio di  idee ed una reciproca e immediata comprensione ne ha determinato la riuscita.
Sarebbe quindi riduttivo esporre solamente le nostre ragioni ed il nostro punto di vista.
Abbiamo quindi chiesto a Maura di spiegarci/ vi la tecnica, l’approccio e le modalità con le quali lei ha recepito e quindi tradotto la nostra idea:
“ Dopo uno scambio di idee e considerazioni con i Mai Personal Mood sul concept attorno al quale ruota il pensiero di questo progetto, ho iniziato a pensare a cosa potrebbe rappresentare per noi il "cactus". Ho inteso il cactus, il cui concetto all'interno del progetto del disco è quello di vita che cresce in ambienti ostili e aridi, simbolo di resistenza, protezione e lotta, come una parte anatomica, che cresce e ci sostiene. Ho pensato che il cactus potesse diventare simbolicamente la nostra struttura portante, lo scheletro che ci sorregge, attorno alla quale cresce e si forma la creazione del nostro corpo e del nostro pensiero, che supporta la nostra lotta per la vita che scegliamo di vivere nonostante le condizioni nelle quali ci muoviamo siano ostiche e difficili, qualcosa di intrinseco e naturale, nel particolare e in un discorso generale. Il collage è la tecnica che preferisco perché permette di dare ai miei lavori il gusto grafico ed eterogeneo che preferisco. Trascorro molto tempo a frugare tra vecchie illustrazioni di anatomia, o botanica ma in generale sono onnivora, ossessionata dalle immagini e sempre meravigliata dalla loro forza e bellezza.
Assemblarle, cercare un significato partendo da elementi che non avrebbero nulla a che fare l'un con l'altro, è come farli sposare, è come trasformarli, divengono magicamente altro da loro. Ogni immagine,ogni combinazione di immagini possiede talmente tanta forza da poter raccontare qualsiasi storia. Possono dire qualunque cosa”
.
È stata per noi un’esperienza molto stimolante, che ci ha permesso di allargare i nostri confini e di sperimentare un approccio al lavoro del fare musica in contesto nuovi e inediti e siamo certi, questo vale anche per Maura. 

Fotografia e Scultura

                Diverso ma derivante dalla stessa idea portante, è invece il lavoro fotografico realizzato da Giacomo Fè con la partecipazione di Francesca de Chiara al make-up, realizzato a Roma nel mese di Ottobre.
Tenendo presente la diversità di uso e fruizione dell’immagine fotografica, abbiamo realizzato un Cactus in forma di scultura post- industriale, utilizzando tubi di condutture idrauliche poggiato su di un cono di una cassa audio non utilizzata, quest’ultimo è  elemento di connessione con il lavoro musicale.
All’interno della struttura abbiamo inserito un neon di luce fluorescente.
La simbologia è chiara. Il Cactus così viene eletto a totem reale, elemento sacro e simbolo dei tempi  in cui viviamo.
La scultura diviene rappresentativa del paesaggio post- industriale, decaduto, ma che ha all’interno un’ anima, una vita; dimostrazione delle possibilità di vitalità ed esistenza anche in un contesto vuoto e apparentemente privo di significato.
Il totem diviene quindi oggetto di venerazione ed inserito in  contesti sia di natura selvaggia quando dichiaratamente metropolitani ed asettici.
                Il Cactus è fuga, rivolta, denuncia e provocazione ma anche vita, speranza e apertura.



Contatti:
Maura Esposito- Capitan Magenta:
http://teatrobalocco.blogspot.it/
http://vimeo.com/teatrobalocco
Giacomo Fé:
  http://www.giacomofe.it/
http://maipersonalmood.bandcamp.com/


Nessun commento:

Posta un commento