Artwork
L’arte contemporanea, in tutte le sue forme e manifestazioni, ci
appassiona da sempre. La pittura, la scultura e le arti grafiche costituiscono
un bagaglio culturale imprescindibile ed un punto di riferimento fondamentale
per chi come noi fa musica contemporanea, proiettata verso soluzioni quanto più
innovative e nuove possibile.
Nel processo di realizzazione di Cactus
pertanto, il peso e l’importanza che
abbiamo affidato all’elemento grafico è molto forte.
La copertina doveva per noi avere un ruolo rappresentativo ed
esemplificativo del concetto alla base del disco che, ad un ascolto prolungato,
sembra emergere dai testi quanto dagli elementi musicali e sonori . Concept sintetizzabile in queste parole:
Cactus è
un simbolo. Cactus cresce in un ambiente ostile, arido, sopravvive in
condizioni difficili ed è protetto dalle sue spine.
L'impulso da cui è nato "Cactus" è stato generato da questa metafora, una metafora che per noi si è iscritta nel percorso che ci ha portato alla realizzazione di questo disco.
L'impulso da cui è nato "Cactus" è stato generato da questa metafora, una metafora che per noi si è iscritta nel percorso che ci ha portato alla realizzazione di questo disco.
Il Cactus si erige in questo modo a totem
solitario, è una fuga, un ritorno, una difesa, una provocazione.
Ma come realizzare questa idea? Il nostro obbiettivo
era quello di concepire un’immagine che fosse sì di grande potenza comunicativa
ma che allo stesso tempo, presentasse un carattere di novità e di non- banalità. Solitamente
abbiamo concepito” in casa” l’artwork dei nostri lavori. Questa volta,
analizzando il tutto col senno di poi, forse ci mancavano gli elementi
espressivi ( figurativi e puramente tecnici) per dare vita alla nostra idea. Fortunato è stato l’incontro con Maura Esposito, aka Capitan Magenta, artista sarda
formatasi a Brera.
Non si è trattato di un consueto lavoro su commissione bensì di una vera e propria collaborazione in cui il
libero scambio di idee ed una reciproca
e immediata comprensione ne ha determinato la riuscita.
Sarebbe quindi riduttivo esporre solamente le nostre ragioni ed il
nostro punto di vista.
Abbiamo quindi chiesto a Maura di spiegarci/ vi la tecnica, l’approccio
e le modalità con le quali lei ha recepito e quindi tradotto la nostra idea:
“ Dopo uno scambio di idee e considerazioni con i Mai
Personal Mood sul concept attorno al quale ruota il pensiero di questo
progetto, ho iniziato a pensare a cosa potrebbe rappresentare per noi il
"cactus". Ho inteso il cactus, il cui concetto all'interno del
progetto del disco è quello di vita che cresce in ambienti ostili e aridi, simbolo
di resistenza, protezione e lotta, come una parte anatomica, che cresce e ci
sostiene. Ho pensato che il cactus potesse diventare simbolicamente la nostra
struttura portante, lo scheletro che ci sorregge, attorno alla quale cresce e
si forma la creazione del nostro corpo e del nostro pensiero, che supporta la
nostra lotta per la vita che scegliamo di vivere nonostante le condizioni nelle
quali ci muoviamo siano ostiche e difficili, qualcosa di intrinseco e naturale,
nel particolare e in un discorso generale. Il
collage è la tecnica che preferisco perché
permette di dare ai miei lavori il gusto grafico ed eterogeneo che preferisco.
Trascorro molto tempo a frugare tra vecchie illustrazioni di anatomia, o
botanica ma in generale sono onnivora, ossessionata dalle immagini e sempre
meravigliata dalla loro forza e bellezza.
Assemblarle, cercare un significato partendo da elementi che non avrebbero nulla a che fare l'un con l'altro, è come farli sposare, è come trasformarli, divengono magicamente altro da loro. Ogni immagine,ogni combinazione di immagini possiede talmente tanta forza da poter raccontare qualsiasi storia. Possono dire qualunque cosa”.
Assemblarle, cercare un significato partendo da elementi che non avrebbero nulla a che fare l'un con l'altro, è come farli sposare, è come trasformarli, divengono magicamente altro da loro. Ogni immagine,ogni combinazione di immagini possiede talmente tanta forza da poter raccontare qualsiasi storia. Possono dire qualunque cosa”.
È stata per
noi un’esperienza molto stimolante, che ci ha permesso di allargare i nostri
confini e di sperimentare un approccio al lavoro del fare musica in contesto
nuovi e inediti e siamo certi, questo vale anche per Maura.
Fotografia e Scultura
Diverso ma
derivante dalla stessa idea portante, è invece il lavoro fotografico realizzato
da Giacomo Fè con la partecipazione
di Francesca de Chiara al make-up, realizzato a Roma nel mese di Ottobre.
Tenendo presente la diversità di uso e fruizione dell’immagine
fotografica, abbiamo realizzato un Cactus in forma di scultura post- industriale, utilizzando tubi di condutture
idrauliche poggiato su di un cono di una cassa audio non utilizzata,
quest’ultimo è elemento di connessione
con il lavoro musicale.
All’interno della struttura abbiamo inserito un neon di luce
fluorescente.
La simbologia è chiara. Il Cactus così viene eletto a totem reale,
elemento sacro e simbolo dei tempi in
cui viviamo.
La scultura diviene
rappresentativa del paesaggio post- industriale, decaduto, ma che ha
all’interno un’ anima, una vita; dimostrazione delle possibilità di vitalità ed
esistenza anche in un contesto vuoto e apparentemente privo di significato.
Il totem diviene quindi oggetto di venerazione ed inserito in contesti sia di natura selvaggia quando
dichiaratamente metropolitani ed asettici.
Il Cactus è fuga,
rivolta, denuncia e provocazione ma anche vita, speranza e apertura.
Contatti:
Maura Esposito- Capitan Magenta:
http://teatrobalocco.blogspot.it/
http://vimeo.com/teatrobalocco
Giacomo Fé:
http://www.giacomofe.it/
http://maipersonalmood.bandcamp.com/
Nessun commento:
Posta un commento