giovedì 15 novembre 2012

Pillole dagli Stati Generali della Cultura


Di seguito una sintesi in pillole degli Stati Generali della Cultura che si sono svolti oggi a Roma con il patrocinio de Il Sole 24 Ore, l’Accademia Nazionale dei Lincei e l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani. Speriamo non siano state parole buttate al vento.

-        Amato: la storia ci insegna che la cultura è un "affare" per le élite;
-        Amato: non cerchiamo modelli stranieri da imitare.
-   Amato: dobbiamo considerare di più ciò che dice l'articolo 9 della costituzione;
-        Amato: la cultura è anche aver rispetto di sè e delle opere d'arte delle città. Il vandalismo è controproducente.
-        Amato: scienze e tecnologie depresse.
-       Carandini: il ministero beni culturali è un morente ibernato. Tanto varrebbe chiuderlo.
-     Carandini: il ministero ha perso personale e il consiglio superiore ha eliminato la parte tecnica per risparmiare 10 euro!
-   Carandini: per spendere meno è necessaria una manutenzione programmata. Manutenzione, non emergenze.
-        Ministro Ornaghi: che fare? cooperazione interministeriale, con comuni e regioni. Cooperazione con il privato sociale;
-        Borletti Buitoni: necessitiamo di leggi per il terzo settore finalizzate alla tutela del patrimonio e all’occupazione;
-        Barca: Pompei? Non è solo questione di soldi. Mancano i sistemi giusti di incentivazione. Incapacità di spendere i fondi europei;
-        Profumo: la cultura è una pianta da coltivare. Bisogna coniugare coesione e ricerca.
-  Napolitano: perché la politica è stata così poco lungimirante sulla valorizzazione del nostro patrimonio storico-artistico?
-        Napolitano : valorizzazione dei talenti delle nuove generazioni.
-        Napolitano critica il governo nel suo complesso riguardo alla cultura;
-        Napolitano: la politica deve scegliere. Vanno detti più sì alla cultura;
-        Napolitano: ci vuole un'agenzia per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano;
-        Napolitano: l’articolo 9 è una scelta illuminante e lungimirante della nostra carta costituzionale.
-        Napolitano su Art. 9 costituzione: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
-        Napolitano: maggiori finanziamenti per una ripresa dello sviluppo del paese, per cultura e ricerca, tutela e paesaggio;
-        Napolitano: una nuova scala di valori nell'intervento pubblico.
-        Napolitano: Art 9 costituzione (cont): tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
-        Napolitano: innovazione nel diminuire la burocrazia e nel miglior uso delle poche risorse che ci sono;
-        Laterza: la sponsorizzazione è interamente deducibile ma forse non è lo strumento giusto;
-        Laterza: le agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie non tengono conto del valore storico;
-        Pier Luigi Sacco risponde ai relatori del mattino: non sappiamo fare programmazione perché chi fa i bandi non li sa scrivere;
-        Pier Luigi Sacco cultura ed economia non devono essere distanti e contrapposte.
-        Belli: bisogna blindare programmi pluriennali, nessuno al mondo lavora su progetti annuali;
-        Belli: I musei devono proporre nuovi modelli di sviluppo aggregando tante e diverse professionalità;
-        Belli: la politica si rimbocchi le maniche e ci aiuti a costruire un nuovo Paese!
-        Santagata chiede un ministero per la cultura e non per i beni culturali.
-        Santagata: l'associazionismo intorno ai musei è scoraggiato perché i soci possono controllare, porre domande, partecipare.
-        Guerzoni: non credo negli incubatori pubblici delle imprese creative;
-        Guerzoni: la gente chiede di avere uno spazio per aggregarsi e per il co-working.
-        Guerzoni: la tecnologia, la digitalizzazione e l'accesso alla banda sono fondamentali;
-        Passera: l'impresa creativa è quella che ce la fa a restare sul mercato;
-        Passera: il governo ha dato poca attenzione alla cultura, impegnato a salvare il paese,
-        Passera: il nostro paese, molto spesso, non sa lavorare in sinergia, e il mondo della cultura soffre particolarmente di questo gap.
-        Passera: la globalizzazione si vince con identità forti: la nostra cultura.
-        Passera: non è solo il bene culturale che produce profitto, ma la sua RETE sul territorio;
-        Passera: bisogna educare i giovani al rischio d'impresa, ad investirsi e rischiare;
-        Massarenti: il nostro Manifesto Cultura dice che bisogna insegnare l'arte ai giovani ed indurli a una pratica artistica .
-        Massarenti: avvicinare i ragazzi all'arte, anche materialmente, nelle scuole, insegnando la musica, le discipline artistiche.
-        Massarenti a Passera: impegniamoci a creare un'agenda culturale e portarla al Consiglio Ministri.

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