Oggi ricordiamo l'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966,
l'ultima di una serie di esondazioni del fiume Arno. E ricordiamo anche
l'intervento di Rotondi, dopo Brandi direttore dell' Istituto Centrale per il
Restauro (oggi Iscr) dal 1961 al 1973, che, affondando nella melma alta, si
accanì a sottrarre alla rovina quel che sembrava già perduto. Un prodigio fu l'allestimento
rapidissimo, meraviglia degli stranieri, del gigantesco impianto di
climatizzazione nella limonaia di Boboli, dove furono messe ad asciugare tante
povere fragili tavole lignee. Tavole che proprio a Rotondi devono la salvezza
della loro integrità. Nell'emergenza, infatti, si era fatta strada l'ipotesi
sconcertante di trasportarle tutte su tela, distruggendo i supporti originali
medioevali e rinascimentali, che invece, con pazienza e perizia, non furono
sacrificati alla fretta e all'approssimazione.
Testimonianze fotografiche e video:
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