Ancora una volta Salvatore Settis ci illumina
sull'inefficienza della politica in materia di conservazione dei beni culturali
e ambientali. Lo fa attraverso un convincente articolo (http://eddyburg.it/article/view/19480/) che parla delle
disattese promesse pronunciate da ministri e assessori in favore del nostro patrimonio paesaggistico. Settis ribadisce come in Italia non si
sappia costruire una “cultura della prevenzione” e come la gran parte delle
energie spese da questo governo sia stata convogliata in mobilitazioni,
raccolte fondi con sms, senza realizzare un vero e proprio progetto di
“prevenzione”. Prevenzione, ovvero l’insieme di interventi tesi
all'eliminazione o, nel caso la stessa non sia concretamente attuabile, alla
riduzione dei rischi che possono generare dei danni; una Vexata quaestio,
oggetto da sempre di grandi dibattiti, l’ultimo dei quali condotto qualche
settimana fa a Roma nell’ambito della Giornata informativa "L’attività del
Mibac dopo il sisma di maggio 2012” ,
promossa ovviamente dal Mibac. Eppure nonostante le accese discussioni e i
buoni propositi di questo governo si fatica ancora a comporre, per dirla con
Giovanni Urbani - storico direttore dell’allora Istituto Centrale del Restauro
(oggi Iscr) - una convincente “politica di difesa del suolo e di consolidamento
preventivo dell’edilizia storica”. Restiamo in attesa di interventi organici
capillari e auspichiamo che, nel frattempo, altre possibili calamità naturali
non ci colgano troppo impreparati.
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